moggi ne se met pas encore à table, mais ça déballe dur.... et ça fait peur!!
risque l'accident à tous moments le garçon!!
d'aprés lui, berlusco lui aurait proposé un poste au milan ..... éffrayé par son arrivée, galliani aurait fait bouger la figc.... et là , ça devient du délire, digne d'un polar noir de grande facture avec des coups dans tous les sens......
à la question "mais et les écoutes" , il répond qu'il ne nie pas , que c'est le systéme qui est comme ça , mais que ce qu'il faut absolument voir , c'est les interconnexions de ces affaires .....
pour la v.o. compléte qu'il faudra traduire le plus vite possible :
[b]Moggi 'Maledetto il giorno che ho incontrato Berlusconi, tutta colpa di Galliani' [/b]
19:40 del 22 maggio
L'avvocato di Luciano Moggi, Fulvio Gianaria ha smentito l'intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale: "Non entro nel merito dell'intervista, dico solo che Moggi non ha rilasciato queste dichiarazioni".
Ecco il contenuto dell'intervista in questione.
Lo sfogo di Moggi: 'Tradito da Galliani'
L'ex direttore generale della Juventus accusa: 'Berlusconi mi voleva ma Adriano lo sconsigliò'.
Lintervista da mandare in differita va in onda poco prima dellora di pranzo di un giorno di bufera giudiziaria. Siamo nel pieno di Calciopoli, e Luciano Moggi decide di aprire lo scrigno dei segreti. Per raccontare la sua verità. Ad una condizione, però: laccordo è di blindare le sue parole almeno per una settimana, di "tirar fuori" la chiacchierata quando i fatti dimostreranno che tutta lItalia del pallone, nobile e proletaria, sapeva. E taceva. E assecondava. E usufruiva di favori. Così è stato, a leggere la cronaca degli ultimi giorni. Il faccia a faccia con lex direttore generale della Juventus dura unora abbondante, uno sfogo ma non un monologo, interrotto da una sola chiamata ricevuta sullunico telefonino che ancora adopera. Dice molto Big Luciano, ma non può raccontare tutto. Evita di entrare nei dettagli di certe accuse, quelli sono materia per magistrati.
Ci accoglie con un sorriso e quattro parole. «E stata unimboscata».
Signor Moggi, ma perché è successo tutto questo?
«Io so solo che per quel che mi riguarda è stata unimboscata, un colpo alle spalle terribile che mai mi sarei immaginato».
A cosa vuole alludere?
«Io ho una mia idea...(pausa). Mi stia ad ascoltare, ora le racconto un fatto... Lo scorso settembre, quando andai a Palazzo Grazioli, Berlusconi mi propose di andare al Milan. Io rimasi sorpreso, e pur lusingato da quellofferta, gli dissi che ci avrei riflettuto. Eravamo solo allinizio della stagione, in quel momento dovevo pensare alla Juventus. Ma tutti noi sappiamo comè fatto il proprietario del Milan, basta poco per entusiasmarlo. E così raccontò tutto a Galliani, con grande enfasi...».
Il quale evidentemente non deve averla presa bene...
«Esatto. Neppure a farlo apposta, due settimane dopo il mio incontro con Berlusconi, alla Figc arrivarono i fascicoli della Procura di Torino con intercettazioni che riguardavano me e altri personaggi del calcio. Carraro informò subito Galliani, il quale ovviamente ne parlò con Berlusconi. Evidentemente Galliani suggerì a Berlusconi di stare molto attento prima di fare certe scelte, gli disse che forse non era il caso di insistere su di me per via dellinchiesta».
Alla faccia dellamicizia fra lei e Galliani...
«Parliamo daltro».
Daccordo, ma perché da settembre si è arrivati a maggio?
«Carraro sapeva tutto. E sappiamo che non era neppure in buoni rapporti con Mazzini che, invece, è sempre stato un mio amico... Hanno aspettato il momento giusto anche per incastrare Pairetto visto che Galliani aveva promesso a Collina il posto di designatore, sappiamo da dove sono uscite le prime notizie».
Sta parlando di complotti e tradimenti, ma le intercettazioni coinvolgono soprattutto lei...
«Non sono stato io a inventare questo calcio, è il sistema che funziona così da sempre. Ma scusate, avete visto tutte le intercettazioni? Se ne sono sentite delle belle, eppure la colpa è stata data sempre a me solo perché il mio nome è stato il primo ad essere gettato in pasto alla stampa. E Carraro? Per non parlare del suo segretario Ghirelli, un uomo molto pericoloso».
Mi perdoni, i suoi colloqui con Bergamo e Pairetto lasciavano poco spazio alle interpretazioni...
«Può sembrare così, magari certe parole sono state decifrate solo in un senso ma allora vi dico una cosa: da anni, tutti i giorni della settimana, i designatori ricevevano telefonate da presidenti e dirigenti di tutte le serie, a cominciare da Meani del Milan e Facchetti dellInter. E di certo non erano telefonate amichevoli, perché ognuno aveva sempre qualche cosa di cui lamentarsi».
Daccordo, il problema è che laccusa dice che lei faceva pressioni...
«Non è vero. Io, come altri miei colleghi, volevo solo assicurarmi che in campo non scendessero arbitri nemici della Juventus, ma che tutte le partite fossero dirette da professionisti seri, bravi, soprattutto imparziali».
Cosa la faceva tanto preoccupare? Dopotutto dovevano essere gli altri a temere la Juventus...
«E invece le cose stanno diversamente, del resto non sono stato io a creare questo mondo del calcio che vive solo di interessi e logiche spietate. Il vero potere è quello economico di coloro che gestiscono i diritti tv. Provi la magistratura a mettere sotto controllo i loro telefoni e a registrare alcune conversazioni, verrebbero fuori cose molto interessanti».
Cè laccusa di sequestro di persona che riguarda lei e Paparesta...
«Ma quale sequestro...».
Nellinchiesta si parla anche di "imbarazzanti" telefonate fra lei e alcuni giudici (soprattutto lex procuratore di Pinerolo, Giuseppe Marabotto ndr) suoi amici...
«Ma non è vero niente, io non sapevo nulla, io credevo solo di parlare con un tifoso della Juventus e basta. Volevo essere gentile con lui e lho invitato a vedere le partite, come è successo con tanta gente. Neppure mi ricordo quante persone mi chiamavano al sabato per avere biglietti omaggio...».
Come si sente adesso?
«Lei come mi vede? Mi hanno ammazzato, meglio avere direttamente un rinvio a giudizio che essere sputtanato in questa maniera. Maledetto il giorno che ho incontrato Berlusconi...».